Fabio Cannavaro alla Juventus c’è approdato ben 2 volte, la prima, nel 2004, dopo l’esperienza poco soddisfacente all’Inter; la seconda dopo i 3 anni passati a Madrid.
La storia tra Fabio Cannavaro e la Juventus inizia il 30 agosto del 2004, quando, quasi al termine del calciomercato estivo, il difensore napoletano viene ingaggiato dalla squadra guidata da Fabio Capello per 11 milioni più il giovane portiere Fabián Carini (un tripudio di iniziali F.C., dalla Juventus al napoletano, passando per Capello e Carini).
Squadra appena lasciata da un ex allenatore che ben conosce Cannavaro: Marcello Lippi, lo stesso che qualche anno prima l’ha lanciato da professionista a Napoli.
La prima stagione di Cannavaro alla Juventus
L’esordio con la maglia bianconera arriva pochi giorni dopo, precisamente il 12 settembre, a Brescia in una partita che la squadra piemontese stravince per 3-0.
Per il primo gol invece bisogna aspettare un po’: arriva sempre fuori casa, precisamente a Roma contro la squadra giallorossa, firma una delle due reti che permettono alla Juve di espugnare l’Olimpico per 2-1.
La prima stagione si chiude trionfalmente, con la vittoria del campionato che, poi, gli verrà tolto. Cannavaro gioca in una squadra stratosferica, insieme a Ibrahimovic, Buffon, Emerson, Del Piero, Nedved, Camoranesi, Trezeguet, Zambrotta, Thuram e altri campioni che non avrebbero sfigurato in nessuna delle squadre di Serie A.
Si tratta dell’anno della rimonta del Liverpool ai danni del Milan, in finale di Champions League, Liverpool che nei quarti di finale elimina proprio i bianconeri.
L’anno di Calciopoli
La seconda stagione di Fabio Cannavaro alla Juventus è quella del 2005/2006, stagione molto particolare perché avrebbe portato i calciatori al mondiale in Germania, al termine di quella stessa stagione. Ma quell’annata passa alla storia non solo perché di preparazione al Mondiale ma anche perché, sin da Natale, iniziano a girare voci su una presunta indagine che riguarderebbe proprio la Juventus.
Il tutto deflagra nella primavera, quando gli inquirenti tolgono il lenzuolo a quello che passerà alla storia come Calciopoli. Fabio Cannavaro non ne è direttamente convolto, ma la Juventus paga a caro prezzo, con una retrocessione in Serie B al termine dell’annata, nonostante sul campo avesse festeggiato lo scudetto.
Fresco vincitore del mondiale 2006, Cannavaro decide di andare via da Torino per non giocare in Serie B. Visto il Mondiale da protagonista non mancano certo le chiamate e Cannavaro risponde a quella in arrivo da Madrid, sponda Real.
Finisce così la prima esperienza di Fabio Cannavaro con i colori bianconeri addosso.
Il ritorno alla Juventus
In terra iberica Fabio ci rimane per 3 anni, per poi far ritorno, nel 2009 a scadenza di contratto, a Torino dove, nel mentre, la Juventus era tornata in Serie A e appariva come una possibile pretendente al titolo.
Quello che trova è completamente differente da ciò che aveva lasciato: la dirigenza, a causa di Calciopoli, è stata completamente ridisegnata, così come la proprietà, con Andrea Agnelli che riporta il nome della famiglia nel club di Torino.
Purtroppo era cambiata anche la rosa e quella stratosferica del biennio 2004/2006 aveva lasciato il posto a una squadra non più in grado di combattere per i posti che le competevano.
Sulla panchina trova un ex compagno di squadra, cioè Ciro Ferrara, alle prime esperienze come allenatore. La stagione inizia nel peggiore dei modi, con un controllo antidoping che lo trova positivo: il tutto viene a galla solo qualche mese dopo ed è chiaro che si tratta solo di un incidente di percorso. Infatti durante un allenamento a Vinovo a fine agosto era stato punto da una vespa e gli viene somministrato un farmaco a base di cortisone, necessario per prevenire uno shock anafilattico. Il caso viene chiuso molto velocemente.
Anche in campo, nonostante un buon inizio, le cose non vanno bene. In Champion’s i bianconeri vengono eliminati al primo turno e in campionato le cose vanno ancora peggio: Ciro Ferrara viene esonerato e al suo posto arriva Alberto Zaccheroni, la stagione si chiude con un disastroso settimo posto.
A fine stagione, viste le critiche feroci dei tifosi, i quali mai perdonarono l’abbandono di 3 anni prima, e considerata la mancata qualificazione alle Coppe Europee decide di non rinnovare il contratto annuale di Cannavaro, lasciandolo svincolato.